Questa domenica i fedeli musulmani in Albania e in tutto il mondo commemorano la festa del Sacrificio.
Essa ha luogo il decimo giorno dell’ultimo mese del calendario lunare musulmano.
La festa del sacrificio è ormai diventata una tradizione. Si dice che il profeta Abrahamo fece un sogno in cui Dio gli chiedeva di sacrificare il proprio figlio. Con grande devozione Abrahamo voleva eseguire quest’ordine divino, ma fù lo stesso Dio a proibirlo, spiegandogli che voleva soltanto mettere in prova la sua fedeltà verso di Lui.
Dio ha detto: -Da me non sale né il sangue e neppure la carne del vostro sacrificio, da me sale la devozione delle vostre opere.
E così, da quel giorno i musulmani in tutto il mondo, ricordano questo grande atto di Abrahamo facendo un sacrificio in nome di Dio.
A Tirana e non solo, in questo giorno si respira l’aria di festa, la piazza centrale è affollatissima. Dopo la preghiera colletiva si scambiano gli auguri.
La popolazione albanese di religione islamica, cosi come in tutto il mondo, celebra infatti, la festività dell’ AID – al Adha.
In questo giorno, le abitazioni delle famiglie musulmane sono aperte alle visite di amici e parenti, in modo tale da poter così celebrare all’interno delle proprie mura domestiche questa festività.
La
festa dell’AID è strettamente connessa ad uno dei cinque pilastri
dell’Islam. Si tratta di una festa musulmana che viene celebrata due
volte all’anno; la prima dopo un mese di digiuno e la seconda la
celebrazione del sacrificio. Queste due feste sono distanti l’una
dall’altra circa due mesi e mezzo.
La caratteristica peculiare di questo giorno festivo, chiamato anche
festa del Sacrificio, è il sacrificio di animale dal greggio in ogni
nucleo familiare (la scelta dell’animale varia a seconda delle
possibilità economiche della famiglia). La carne dell’sacrificio in nome
di Dio verrà poi divisa in tre parti e, destinata una parte alla
famiglia, una parte ai vicini e una parte ai più poveri della comunità.
In questi giorni di festa, l’attività a cui ci si dedica maggiormente
sono le visite nelle case per condividere insieme a diverse famiglie
questa festività. In ogni abitazione l’accoglienza è calda e gioiosa, a
tratti quasi imbarazzanti per una persona proveniente da un mondo nel
quale certi legami sono svaniti nel tempo.
Per chi non è abituato si crea una sensazione mista tra imbarazzo e
sorpresa, questa dovuta al fatto che ti accolgono nella propria casa
sorridenti e felici, anche se ci fosse uno sconosciuto.
Durante questo giorno i mussulmani ricevono auguri anche dai loro amici
cristiani, ortodossi e cattolici, essendo che l’Albania è uno dei rari
Paesi che vanta un’esemplare armonia religiosa.